L’obiettivo di ogni studente di architettura è quello di diventare un futuro architetto. Per poter raggiungere questo obiettivo occorrerà affrontare l’esame di abilitazione.
Il primo step dell’esame consisterà nel realizzare un progetto architettonico. Ogni membro della commissione proporrà una traccia e queste verranno inserite all’interno di 5 buste. Il giorno della prova scritta tre studenti a caso sorteggeranno 3 buste.
La prova durerà 9 ore complessive, suddivise in:
In questo articolo vi daremo dei consigli utili per affrontare la prova nel migliore dei modi.
N.B. Questo articolo ha carattere puramente informativo.
Tra le più interessanti novità presentate nella Manovra di Bilancio 2020 in termini di agevolazioni fiscali c’è il “Bonus Facciate”, che permetterà di ottenere un rimborso fino al 90%.
L’iter di approvazione della Manovra di Bilancio 2020 è ancora lungo, e dovrà essere approvata entro il 31 dicembre.
Il ministro del MIBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo) Dario Franceschini ha voluto fortemente inserire il “Bonus Facciate” che porterà ai contribuenti notevoli vantaggi.
Inoltre verranno prorogate di un anno i bonus in vigore per tutto il 2019:
Il Bonus facciate prevederà una detrazione Irpef del 90% delle spese sostenute per il rifacimento delle facciate di condomini o della propria casa.
Il governo con questo Bonus si augura di poter sgravare i contribuenti dai costi del rifacimento della facciata, aumentare il valore degli immobili, di migliorare il volto della città riqualificando quartieri fatiscenti e di portare lavoro alle imprese edili.
L’entrata in vigore del Bonus sarà il 1 gennaio 2020 per tutti i lavori effettuati entro l’anno.
Restano ancora da chiarire alcuni aspetti importanti:
Probabilmente così come per tutti gli altri bonus, per beneficiare della detrazione occorrerà che i pagamenti vengano effettuati tramite bonifico bancario o postale.
Una volta approvata la Legge di Bilancio 2020, l’Agenzia delle Entrate realizzerà una guida dove spiegherà nei minimi particolari i casi ammissibili, le modalità per ottenere la detrazione, modalità di pagamento ecc.
Vi terremo informati sui prossimi sviluppi.
Il cliente durante le ristrutturazioni della propria casa dovrà compiere una serie di scelte che lo accompagneranno per molto tempo. Queste scelte, di natura progettuale, possono essere una fonte di stress, incertezze e conflitti. Per aiutare a semplificare la scelta, parleremo delle diverse tipologie di cucine.
Oggigiorno il tempo sembra sfuggirci di mano, ma nonostante la vita frenetica la cucina rappresenta il cuore pulsante della casa, un luogo di aggregazione e di rapporti sociali.
Scegliere la cucina spesso vuol dire scegliere lo sfondo della maggior parte dei ricordi domestici, la cucina infatti sarà il luogo dove i membri della famiglia si riuniranno per condividere un pasto e il racconto della loro giornata.
Vista la grande importanza che ha questa la cucina come spazio comune in una abitazione, è consigliabile una particolare cura nella sua progettazione.
In questo articolo vi illustreremo alcune delle più diffuse tipologie di cucine, in modo da guidarvi nella scelta più adatta alle vostre esigenze.
In commercio esistono diverse tipologie di cucine, le più utilizzate sono:
1)La prima scelta da fare è quella di decidere se la cucina verrà inserita all’interno di un open space (spazio aperto) dove la cucina sarà in stretta relazione con i diversi ambienti, quali soggiorno, sala da pranzo e salotto oppure lasciarla nella stanza che normalmente l’accoglie.
2) In base allo spazio a disposizione lo step successivo sarà quello di scegliere la tipologia di cucina che meglio si presti alle nostre esigenze. In base a quanto scritto precedentemente vi consigliamo:
UNICO AMBIENTE | OPEN SPACE |
Cucina lineare | Cucina con isola |
Cucina con penisola | Cucina con penisola |
3) L’ultima fase sarà quella di definire lo stile che avrà la nostra cucina.
Negli ultimi anni l’inquinamento e l’effetto serra hanno modificato notevolmente il nostro ecosistema, creando estati con temperature torride. Durante il periodo estivo le nostre dolci case si trasformano in veri e propri forni causandoci spiacevoli problemi quali malumore, sudorazione, insonnia ecc.
Durante le ore serali, la temperatura all’interno delle nostre abitazioni è sempre maggiore rispetto a quella percepita all’esterno della casa. Il notevole aumento di temperatura, (fino a 10° in più rispetto all’esterno) può rendere spiacevole la vita domestica e difficoltoso il riposo.
Questo fenomeno è da imputare all’accumulo termico.
L’accumulo termico rappresenta la capacità di un materiali di immagazzinare energia termica e di rilasciarla successivamente nell’ambiente.
L’intero processo è caratterizzato da tre fasi distinte:
L’immagine sottostante ci schematizza il funzionamento dell’accumulo termico.
DI GIORNO: i raggi solari scaldano la superficie esterna della nostra parete e questa inizierà ad assorbire calore.
DI NOTTE: Tutto il calore assorbito dalla nostra parete verrà disperso all’interno dell’ambiente domestico.
Per risolvere il problema del caldo nelle nostre abitazioni senza dover azionare costantemente sistemi dispendiosi, come climatizzatori e altro, basterà realizzare un giardino verticale.
Questa tecnica consiste nel ricoprire tutta la parete perimetrale della casa con un manto vegetale, proteggendo il muro dai raggi solari, in modo da non avviare il processo di accumulo termico della parete.
I giardini verticali sono realizzati su pannelli, moduli assemblabili e reti metalliche. Questi variano a seconda delle essenze vegetali che si vogliono utilizzare. A titolo esemplificativo le reti metalliche vengono utilizzate se utilizziamo delle piante rampicanti quali vite americana, edera ecc..
L’immagine sottostante ci schematizza il funzionamento del giardino verticale.
I raggi solari irraggiano la folta vegetazione che andrà a scaldare l’intercapedine che si trova tra la parete vegetale e il muro, a sua volta il calore salirà in alto disperdendosi nell’ambiente.
I benefici del giardino verticale sono svariati:
Il bosco verticale è stato progettato dal Boeri Studio e per la sua natura innovativa e sperimentale nel 2015 è stato premiato come miglior architettura del mondo.
Questa architettura mira a reintrodurre la natura all’interno della città, evolvendo il concetto di giardino verticale, infatti, non si limita a ricoprire le facciate degli edifici con un manto vegetale, ma introduce all’interno dei terrazzi, situati nei diversi piani, delle vasche di coltura adibite ad ospitare diverse essenze vegetali.
Il bosco verticale è costituito da due torri di diversa altezza (18 e 26 metri) e ospita 15.000 piante, 800 alberi e 4.500 arbusti. Le diverse varietà vegetali permettono la creazione di una scenografia in costante mutamento, infatti, nelle diverse stagioni si alterneranno giochi di colori e sfumature varie.
Abbiamo visto che non occorre utilizzare tecnologie dispendiose e complesse per risolvere momentaneamente i nostri problemi, ma possiamo utilizzare alternative ecologiche che durino nel tempo. Il nostro consiglio è quello di reintrodurre la natura all’interno delle nostre vite, infatti, non solo ci aiuterà a migliorerà la nostra salute ma andrà a limitare l’inquinamento salvaguardando il nostro ecosistema.
La realizzazione di un pavimento in parquet è una tra le più frequenti richieste effettuate dai clienti nelle ristrutturazione di ambienti domestici.
La scelta del parquet è diventata molto popolare per la particolare eleganza che una pavimentazione in legno può donare alla propria abitazione. I vantaggi che si hanno scegliendo di realizzare un pavimento in parquet nella propria casa sono molteplici:
Di contro il parquet richiede molta manutenzione ed ha un costo non indifferente (da 30€ a 70€ al mq).
ESEMPIO: |
– La nostra stanza è di 16 mq |
– il costo del parquet varierà (in base al modello che scegliamo) dai 500€ fino ad arrivare ai 1.100€ |
Per questi due importanti motivi abbiamo deciso di parlarvi delle alternative al parquet, analizzandone pro e contro, al fine di trovare quello più adatto alle vostre esigenze.
I pavimenti laminati sono quelli che maggiormente riproducono l’effetto del parquet. La differenza tra il parquet naturale e questo materiale è minima, infatti, i non esperti del settore non noteranno la differenza. Lo spessore di questo materiale varia da 6 mm a 12 mm e la posa avviene attraverso il sistema flottante (i pannelli vengono incastrati tra di loro, senza l’utilizzo di colle o chiodi).
PRO:
Non esistono contro degni di nota. L’unica vera differenza è che rimane pur sempre un materiale artificiale e non naturale.
In conclusione questo materiale è un ottima alternativa al parquet.
L’acronimo LVT (Luxury Vynil Tiles) viene utilizzato per definire i pavimenti vinilici in PVC. Grazie allo spessore ridotto che varia da 1,5 mm ai 5 mm permette di posare il pavimento su quello preesistente, velocemente e senza dover rimuovere nulla. Infatti non andrà a ostacolare l’apertura di porte e porte-finestre.
In commercio esistono due tipi si pannelli vinilici in PVC:
PRO:
CONTRO:
In conclusione questo materiale rappresenta un alternativa valida al parquet per tutte quelle ristrutturazione che richiedono tempi ridotti e in special modo per attività commerciali.
Il gres porcellanato è un materiale innovativo creato in tempi recenti. Riproduci quasi fedelmente l’aspetto del legno unendo le proprietà del gres. Le piastrelle in gres hanno uno spessore che varia da 8 mm a 35 mm e la loro posa richiede la rimozione del pavimento preesistente.
PRO:
CONTRO:
In conclusione questo materiale è consigliato a chi vuole avere in casa un parquet senza rinunciale alle proprietà resistenti del gres porcellanato.
Per concludere noi di ArchiFaber consigliamo:
Il modo di vivere la casa si è evoluto nel tempo di pari passo allo sviluppo socio-culturale, infatti, prima della realizzazione dell’Open Space, la zona giorno (area costituita dagli ambienti utilizzati durante la giornata) presentava lunghi corridoi stretti e bui e una sequenza di piccole stanze adibite a:
Se la tua casa presenta questo tipo di organizzazione spaziale ti consigliamo di realizzare un Open Space per valorizzare al massimo la tua casa, di piccole o medie dimensioni, in modo da renderla più confortevole ai tuoi bisogni e più appetibile nel mercato immobiliare.
Il concetto di Open Space (spazio aperto) nasce intorno alla metà del novecento e crea una concezione nuova degli spazi lavorativi e domestici. Infatti grazie all’Open Space gli ambienti che prima venivano separati in base alla loro funzione (cucina, sala da pranzo, soggiorno e salotto) si fondono in un unico ambiente.
La realizzazione dell’Open Space non richiede lavori lunghi e dispendiosi, basterà abbattere alcuni tramezzi (partizioni murarie) in modo da poter unire uno o più ambienti.
Realizzare un Open Space permette di ottenere diversi vantaggi all’interno del nostro appartamento. Ne elencheremo alcuni:
Nelle immagini in basso abbiamo inserito un progetto di ArchiFaber, per farvi vedere i benefici dell’Open Space per case di piccole e medie dimensioni.
Vuoi sapere tutte le fasi che portano dall’idea di un’oggetto fino alla sua realizzazione? Ecco, vi spiegheremo i 4 passaggi fondamentali della stampa 3D.
GRATUITI |
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Negli ultimi anni la questione ambientale ha avuto un ruolo sempre più pressante nella nostra società. Infatti i danni causati dall’inquinamento, si riflettono sia sulla salute del pianeta che in quella umana.
Nel nostro piccolo possiamo fare la differenza, iniziando proprio da casa nostra.
Le piante svolgono un ruolo fondamentale all’interno dei diversi ambienti domestici, infatti, grazie alle diverse colorazioni, caratteristiche fisiche e proprietà possono creare diversi benefici, quali:
Non ci resta che introdurre la natura all’interno delle nostre case. Dobbiamo riappropriarci di quel legame Uomo-Natura esistente da millenni.
All’interno dei nostri appartamenti ci sono degli elementi inquinanti che vengono rilasciati dai mobili, vernici, materiali da costruzione, colle, detersivi ecc..
I principali inquinanti presenti nei nostri appartamenti sono:
Queste pericolose sostanze organiche volatili vengono neutralizzate dagli enzimi metilotrofi delle piante.
Per molti potrà sembrare una sciocchezza, ma le piante costituiscono quel qualcosa in più che permette di trasformare considerevolmente l’immagine che abbiamo di un ambiente.
Le piante, con le loro tonalità e sfumature, ravvivano gli ambienti della casa creando contrasti netti con gli arredi, con le tinte delle pareti e con i pavimenti.
Come potete vedere nell’immagine sottostante la presenza/assenza di piante ci fanno avvertire diversamente l’ambiente stesso.
Le piante o per meglio dire i loro colori influenzano il nostro equilibrio psico-fisico. L’importanza dei colori sulla psiche è stata studiata da molti psicologici, sociologi e artisti che hanno attributo ai colori diversi significati.
Nella nostra epoca il significato universale attribuito al verde è la sensazione di benessere e l’aumento di concentrazione.
Le piante presenti in questo elenco sono molto resistenti e richiedono poca cura per crescere sane e forti. Richiedono ambienti molto luminosi e non gradiscono particolarmente l’esposizione diretta del sole. Così come tutti gli altri tipi di piante è consigliabile annaffiarle quando il terreno è asciutto, in modo da non far ristagnare l’acqua e fare marcire le radici.
I valori di assorbimento delle sostanze inquinanti, presenti all’interno delle nostre case, varia a seconda del tipo pianta. Tutte svolgono egregiamente il compito per le quali sono state scelte.
L’Italia per la sua conformazione geografica è prevalentemente un territorio soggetto a rischio sismico.
Nel marzo del 2003 è stata emanata l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n° 3274 che suddivide il territorio italiano in 4 zone sismiche:
Considerando che:
È stata emanato il decreto legge n° 63/2013, andando a introdurre il “sisma bonus”, che consiste in detrazioni considerevoli per interventi rivolti a ridurre il rischio sismico delle singole unità immobiliari
Su ogni edificio è possibile determinare la classe di rischio sismico, che consiste nel valutare il danno che verrà subito da un edificio a seguito di un evento sismico non ancora avvenuto.
L’attestato di classificazione sismica (ACS) viene rilasciato da un tecnico abilitato.
Esistono 8 classi di rischio sismico:
Fino al 31 dicembre 2021 sarà possibile beneficiare della super agevolazione fiscale per gli interventi antisismici effettuati nelle singole unità abitative.
Sarà possibile ottenere la detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro.
Inoltre se gli interventi sono rivolti a ridurre il rischio sismico di una classe si avrà diritto ad una detrazione del 70% delle spese sostenute.
Ancora, se gli interventi riducono il rischio sismico di ben due classi si avrà diritto ad una detrazione dell’80% delle spese sostenute.
Esempio 1 |
il mio edificio rientra nella classe F |
Gli interventi effettuati fanno rientrare l’immobile all’interno della classe E |
avrò diritto alla detrazione del 70% |
Esempio 2 |
il mio edificio rientra nella classe F |
Gli interventi effettuati fanno rientrare l’immobile all’interno della classe D |
avrò diritto alla detrazione del 80% |
È necessario che gli interventi riguardino le unità abitative ricadenti nelle zone 1, 2 e 3.
Per beneficiare della detrazione occorre che i pagamenti per gli interventi descritti precedentemente vengano effettuati tramite bonifico bancario o postale.
La detrazione verrà ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
Esempio |
Abbiamo speso per gli interventi antisismici nel 2019 la somma di 90.000 euro |
– il 50% di 90.000 euro= 45.000 euro |
– 45.000 euro / 5 (quote annuali) = 9.000 euro l’anno |
Quindi dal 2020 fino al 2025 avremo una detrazione annuale di 9.000 euro |
In questo articolo abbiamo sintetizzato in punti chiave gli aspetti principali dell’agevolazione fiscale. Per maggiori informazioni sui tipi di intervento, requisiti e modalità di pagamento, scaricatevi il pdf esaustivo dal sito dell’agenzia delle entrate.
Fino al 31 dicembre 2019 sarà possibile beneficiare della super agevolazione fiscale sancita dalla legge di bilancio del 2019 per le ristrutturazioni delle singole unità abitative.
Sarà possibile ottenere la detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro. Come direbbero i latini Carpe diem (“cogli l’attimo”) visto che dal primo Gennaio 2020 la detrazione verrà abbassata al 36% per una spesa massima di 48.000 euro.
I tipi di interventi per cui sarà possibile ottenere l’agevolazione fiscale 2019 sono svariati e riguardano un gran numero di opere realizzabili.
Per beneficiare della detrazione occorre che i pagamenti per gli interventi descritti precedentemente vengano effettuati tramite bonifico bancario o postale.
La detrazione verrà ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Esempio: |
Abbiamo speso per i lavori di ristrutturazione 90.000 euro. |
– Il 50% di 90.000 euro = 45.000 euro – 45.000 euro / 10 (quote annuali) = 4.500 euro l’anno |
Quindi dal 2020 fino al 2030 avremo una detrazione annuale di 4.500 euro |
In questo articolo abbiamo sintetizzato in punti chiave gli aspetti principali dell’agevolazione fiscale. Per maggiori informazioni sui tipi di intervento, requisiti e modalità di pagamento, scaricatevi il pdf esaustivo dal sito dell’agenzia delle entrate.